curiosità stroriche padovane  1°

UN PRINCIPE ED UNA MONACA

Nel 1611 come abbiamo già narrato, abitava a Padova ed era scolaro di Galileo, il principe Gustavo figlio del detronizzato re di Svezia Enrico Vasa, ed al tempo stesso, secondo quanto scrisse lo storico Papadopoli, vi era un certo Adolfo conte di Sodermaland il quale si fermò tra noi un anno per imparare la lingua italiana.

Per la splendida vita che entrambi conducevano nella nostra città, Si era sparsa la voce che uno o l'altro fosse il re Gustavo di Svezia, il che non era vero, benché in seguito Padova abbia innalzato a questo re la statua n. 60 in Prato della valle.

Ora avvenne che il conte Adolfo s'innamorò di una monaca, e tentò con grandi promesse di persuaderla ad accompagnarlo in Germania. La monaca aveva respinto con disprezzo le sue offerte, ed egli rivoltosi al suo seguito disse ridendo che bisognava compatirla, perché non sapeva con chi parlava; al che la monaca replicò che chiunque egli fosse, mai avrebbe potuto gareggiare con quel Dio al quale essa erasi sposata. Quando il conte partì da Padova, volle ugualmente colmare di ricchi doni la buona monaca, e per questa sua generosità, si accreditò sempre più la voce che il preteso conte fosse veramente il re di Svezia in persona.

Per dare maggior peso a questa supposizione, trovandosi alcuni padovani per loro commercio in Baviera, ritornati in patria raccontarono di aver trovato colà di passaggio il re di Svezia, il quale li riconobbe e li colmò di cortesie, ma certo anche quei commercianti padovani confusero una persona con l'altra.

 

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Ignazio Sommer (Merzio)